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Alberobello

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Foto di Copertina: ©MartinFuchs/pixabay.com

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La Puglia è una delle mete più amate dai turisti di tutto il mondo. Quando si parla di Puglia vengono subito in mente il barocco salentino, le spiagge di Otranto, il mare trasparente e la cucina mediterranea. I piatti della tradizione enogastronomica locale sono saporiti, tipici di una cucina caratterizzata da ingredienti poveri e genuini, come le orecchiette, prodotto tradizionale esportato in tutto il mondo.

Eppure tra le tante bellezze pugliesi c’è una località che conserva una magia particolare. Probabilmente una delle attrazioni che restano nella memoria di ogni viaggiatore in terra di Puglia è AlberobelloMaps-icon-small, nella Valle d’Itria. Perché? In questo articolo lo scoprirete.

Le attrazioni di Alberobello, trulli e orecchiette

Cosa sono i trulli? Sono della originalissime costruzioni bianche a forma di cono. Vengono utilizzate sia come abitazioni sia come ristoranti o

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graziosi empori dove troverete oggetti d’artigianato. Sono originali perché in Italia esistono solo in questa località. Alberobello è una cittadina che conta solo diecimila abitanti ma nel 1996 è diventata patrimonio dell’umanità su decisione dell’Unesco. Il merito è proprio di queste costruzioni che hanno la particolarità di essere edificate a secco, senza l’ausilio della malta.

La tecnica risale alla preistoria dell’uomo, quando i primi trulli furono costruiti con le pietre calcaree che ancora abbondano nella zona. Come sono nati i trulli? Come detto, già nel periodo preistorico in questa zona erano presenti costruzioni simili. Si chiamavano tholos e servivano a tumulare le salme dei defunti. Solo nel XIV secolo però iniziarono ad essere edificati trulli per come li conosciamo noi oggi. Infatti il principe di TarantoMaps-icon-small affidò questa zona della Puglia al conte di Conversano, per ringraziarlo dei servizi che gli aveva reso durante le Crociate. Si trattava infatti di un’area disabitata che venne popolata dalle gente che viveva nella vicina NociMaps-icon-small e in altri paesi limitrofi. Si decise però di creare nuovi

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insediamenti con l’obbligo per i nuovi abitanti di costruire abitazioni a secco. L’obiettivo era di poterle “smontare” velocemente per non dover pagare i tributi che allora gravavano, da parte dell’amministrazione del Regno di Napoli, su tutti gli insediamenti di recente costruzione.

Da queste parti non si arriva per caso. Chi raggiunge Alberobello per vacanza ama passeggiare nelle stradine del Rione MontiMaps-icon-small, per godersi lo spettacolo straordinario dei trulli. Nel quartiere ce ne sono circa un migliaio e caratterizzano del tutto la geografia del luogo. Potrete gustare i sapori della valle d’Itria magari mangiando proprio in una di queste costruzioni così particolari, sia che si tratti di un ristorante oppure di un trullo affittato, in cui avrete deciso di trascorrere il vostro periodo di villeggiatura.

Una delle specialità tipiche di Alberobello è ovviamente la pasta. Ce n’è una varietà di forme che sorprende anche gli intenditori. Come detto,

Orecchiette alle cime di rapa.

la tradizione gastronomica pugliese è medievale, contadina, povera. I sapori sono essenziali ma sopraffini. Ad Alberobello potrete assaggiare numerose varietà di pasta, dalle tradizionali e famose orecchiette, impastate con la semola di grano duro, la stessa con cui si prepara l’ottimo pane casereccio, ai cavatelli, che in dialetto vengono detti cavatiedd’e. Sono orecchiette che nel corso della lavorazione vengono “tirate” in modo che si aprano e restino ampie; sono straordinarie se cucinate con la salsa di pomodoro fresco, con una grattugiata di ricotta forte. Tuttavia potrete provarle anche con le cime di rapa soffritte con aglio e olio extravergine di oliva, sapori legati insieme dall’aggiunta delle alici.

Un’altra specialità sono le lasagne condite con il ragù di baccalà: in dialetto vengono chiamate cr´sciàul. Tornando alle orecchiette, ce n’è un altro tipo, si chiamano frciedd’e: i fricielli alla perpetua si preparano con sugo di salsiccia di maiale e panna da cucina.

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