Il Cittascopio

Firenze

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Perdersi nel cuore di FirenzeMaps-icon-small, sarebbe un po’ come sentirsi “Alice nel paese della meraviglie”. Il centro storico della città madre della lingua italiana, patrimonio dell’umanità, riconosciuto dall’Unesco nel 1982, basterebbe da solo riempire gli occchi di qualsiasi assetato viaggiatore, che, come nei più popolari immaginari collettivi sarà arrivato nella stazione centrale di “Santa Maria Novella”Maps-icon-small, dall’omonima coeva piazza e Basilica, canticchiando qualche brano successo.

Il motivetto è nelle orecchie di tutti, un po’ come tutti conoscono i simboli della “culla del Rinascimento” a metà tra la tradizione e amori intramontabili: il “Giglio”, i goal

Santa Maria Novella- ©Travelato_eu-pixabay.com

della “Fiorentina”, ma anche un’affezionata occhiata alla prima pagina de “La Nazione” con un po’ di “Pan di ramerino” o una fetta di “Schiacciata dolce fiorentina”, magari con l’uva, ovvero la “Ciaccia”, in pasticceria o al bar. E poi c’è l’Arno di cui accogliere i suggestivi scenari dedicati dai “Lungarni”, meta di indimenticabili passeggiate, e l’essere concausa di estati molto calde ed inverni rigidi.

Palazzo Vecchio ©pcdazero-pixabay.com

Il centro storico è davvero prezioso e percorrerlo con un gelato in mano farebbe ripensare anche alla genialità dell’invenzione dolciaria che, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe proprio opera dell’architetto Ruggieri di Firenze. Sono pochi i passi che dividono Piazza del DuomoMaps-icon-small, Piazza della RepubblicaMaps-icon-small e Piazza della SignoriaMaps-icon-small ( ed infondo anche Piazza Santa CroceMaps-icon-small non è molto distante!) , col mestoso Palazzo VecchioMaps-icon-small, con la Loggia dei LanziMaps-icon-small e la vicina Galleria degli UffiziMaps-icon-small e poco lontano ancora la Cattedrale di Santa Maria del FioreMaps-icon-small corredata dal Campanile di Giotto.

Un giro su se stessi è poco più in là, con passeggiate tra negozi di alta moda, magari percorrendo via dei CalzaiuoliMaps-icon-small, via

Ponte Vecchio ©ran-tan-plan-pixabay.com

TornabuoniMaps-icon-small, via RomaMaps-icon-small, via GhibellinaMaps-icon-small, non dimenticando tra l’altro che la Fortezza dal BassoMaps-icon-small, a Firenze, è la location dell’evento moda “Pitti”, nonché cartatteristici mercatini, come quello di San LorenzoMaps-icon-small, ecco che appaiono i luccicanti ori di Ponte VecchioMaps-icon-small che brillano dalle vetrine di minuscole botteghe, creando una location che dire romantica, equivale a rendere poco l’idea.

Fontana del Porcellino

Ed il romanticismo, rimanda ai sogni, ed i sogni, si sa, son desideri e tutti sanno che passare la mano sulla “Fontana del Porcellino”Maps-icon-small ( in realtà un cinghiale!) ,a metà tra Ponte Vecchio e la Loggia del Mercato NuovoMaps-icon-small, porta fortuna, in particolare se lasciando cadere la moneta dalla sua bocca, mentre si formula un auspicio in silenzio, essa riesce ad oltrepassare la grada sottostante. Un rituale che ha del magico, basti pensare che Hans Christian Andersen, dopo un viaggio a Firenze, dedicò proprio a questa statua una delle sue fiabe, quella dal titolo “Il porcellino di bronzo”.

E poi è tutto un’alzare e abbassare gli occhi tra Torri, Palazzi ( Pitti, Rucellai, Strozzi, Antinori, del Bargello etc.), Archi e, sulle colline e nelle campagna attorno a Firenze alcune delle dimore storiche dei Medici, offrono dipinti naturali al cui cospetto non è esagerato pensare di rimanere a bocca aperta. Anzi, se proprio di intende interrompere il respiro allora il panorama più bello su tutta la città è quello che si può abbracciare da Piazzale MichelangeloMaps-icon-small, nonché da Forte BelvedereMaps-icon-small e dalla collina di Fiesole.

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