
La provincia di Frosinone offre una serie di meravigliose bellezze, come piccoli borghi immersi nella natura, che sembrano cristallizzati nel tempo e mantengono ancora il loro aspetto medievale.
Vediamo quindi quali sono le attrazioni da non perdere se si sceglie di organizzare un tour della zona, semplice da raggiungere e ricca di sorprese dal punto di vista storico, culturale e paesaggistico.
Fumone da Roma dista solo 69 km, ma lungo la strada è possibile incontrare affascinanti borghi come Anagni
, Fiuggi
e Ferentino
.
Come raggiungere Fumone
Tramite l’autostrada del Sole, è possibile raggiungere Fumone sia prendendo l‘uscita Frosinone che quella di Ferentino.
Lo stesso discorso vale per il treno, scendendo alle fermate dei paesi che abbiamo appena citato, e prendendo uno dei mezzi pubblici a disposizione.
Attorno alle mura è possibile usufruire di comodi parcheggi, inoltrandosi a piedi lungo le stradine strette e pedonali.
Cosa vedere a Fumone
– Centro storico
Visitando il centro storico di Fumone ti sembrerà di essere proiettato all’interno di una cartolina, con suggestivi scorci sul panorama circostante e abitazioni di pietra dal sapore antico.
Si tratta di un dedalo di vicoli racchiusi all’interno di una cinta muraria ben conservata, che ricorda come in passato ci fosse la forte necessità di difendersi dagli attacchi dei popoli nemici.
Durante la passeggiata all‘interno del borgo, non possono mancare due veloci soste, la prima è alla Collegiata di Santa Maria Assunta,
eretta nel XII secolo, dove nella navata maggiore è presente l’affresco raffigurante la morte di papa Celestino V, mentre la seconda è alla chiesetta gotica secolo di San Gaugerico
, eretta nel XIV .
– Il Castello Longhi-De Paolis
A una prima occhiata il Castello Longhi-De Paolis appare ancora più suggestivo, perché circondato da ulivi e cipressi , con le colline che fanno da splendida cornice.
Sita a 784 mt sopra il livello del mare, la costruzione è nota nella storia come Terrazza della Ciociaria, all’interno della fortezza si trova il giardino pensile più alto d’Europa, a pianta vagamente trapezoidale, ha una superficie di circa 3500 mq e sorge a 803 metri s.l.m., ed è posto su due livelli diversi: la struttura superiore, di circa 2000 mq, è caratterizzata dalla suddivisione in compartimenti regolari bordati con siepi di bosso, posto sui lati di un viale centrale affiancato da cipressi, che termina con una colonna romana di II secolo d.C. in marmo di Luni.
Un secondo livello, più basso, fu realizzato agli inizi del 1700 ed è caratterizzato dalla presenza di alberi di alloro secolari. Al suo interno è custodito, l’albero dell’amore, un gigantesco cipressus funebris, frutto dell’unificazione di due alberi. Il castello è famoso soprattutto per essere stata la prigione, nonché il luogo della sua morte, di Celestino V durante il suo periodo di reclusione. Il giorno del decesso, all’interno della fortezza , il Papa “del gran rifiuto” avrebbe fatto un miracolo, motivo per cui sarebbe stato proclamato santo appena dodici anni dopo il suo trapasso.
Sulla sommità della roccaforte sorgeva un tempo un’alta torre, che serviva come avamposto di avvistamento e comunicava con le altre dei castelli limitrofi, in modo da mettere in guardia tutto il territorio in caso di incursione. Infatti le fumate che venivano prodotte comunicavano in tutta la Campagna, e le zone circostanti, che dei nemici si erano immessi sulla via Casilina, ed avvertivano la popolazione di trovare un rifugio. Da ciò nacque l’adagio popolare: “Quando Fumone fuma, tutta la campagna trema”.
-I misteri ed i fantasmi del castello



La gelosia era dovuta anche al fatto che la marchesa, madre del bimbo, ricopriva il figlio d’attenzioni. Dopo il lutto, la marchesa cadde in uno stato di grave tristezza, rifiutando categoricamente di seppellire l’amato figlio, facendolo imbalsamare per tenerlo accanto. Inoltre fece cancellare dai dipinti ogni traccia di gioia.
Alcuni sostengono che ogni notte la donna in pena vada nella camera dove è custodito il corpo del figlioletto per coccolarlo e vezzeggiarlo. Presenze paranormali sono state rilevate, da chi ha fatto dei fantasmi la propria ricerca scientifica, che con tecniche sofisticate ha cercato di verificare se ci fossero delle presenze; individuando addirittura una forma antropomorfa accanto alla teca.
All’interno della fortezza ci sarebbero stati altri delitti, qui è presente anche il “Pozzo delle Vergini”; dove si precipitavano, o venivano gettate, le ragazze appena sposate che non arrivavano pure per lo “jus primae noctis”.
Cosa visitare nei dintorni

Fumone di trova in prossimità del Lago di Canterno, location amena e suggestiva per regalarsi un trekking divertente e agevole in mezzo alla natura.
Si tratta di una riserva naturale ben conservata, che accompagna altre tappe interessanti del tour.
Dove dormire
Fumone, ma soprattutto i suoi dintorni, offre ai clienti diverse tipologie di strutture ricettive adatte a tutti i gusti. Nel centro storico potrai trovare piccoli hotel, case vacanze o B&B, in stile caratteristico e molto comodi per esplorare il territorio. Fuori dalle mura sono presenti agriturismi siti sulle colline, che connettono con la dimensione naturale e bucolica del posto.
I costi sono piuttosto contenuti, anche nei periodi di alta stagione come la primavera o l’autunno.
Cosa mangiare

Fumone si colloca nel contesto enogastronomico del Lazio, quindi propone una serie di piatti tipici deliziosi.
I primi sono a base di carne, funghi e tartufo, ma anche di pasta con i legumi, come pasta e fagioli con pecorino. I secondi prevedono salsicce, carni o pollame conditi con verdure locali o patate.
Non mancano nei menù di tutti i ristoranti le penne all’arrabbiata, che con la loro piccantezza diventano protagoniste incontrastate del pasto, o gnocchi al ragù di cinghiale.
I dolci tipici sono le ciambelline al vino, ottimi per finire il pranzo o la cena con la giusta nota di dolcezza.
Vieni a scoprire quanto ha da offrire Fumone per una gita di alcuni giorni, visitando sia il centro storico sia tutte le bellezze limitrofe e godendo di una natura variegata nelle diverse stagioni dell’anno.
Photo credits: ©G.Miele/guidesmart, ©alessandro_pinto/iStock, visitfumone, proloco fumone, ©mazurskiwiatr/pixabay.com, ©Hartmann Schedel/Wikimedia Commons, ©Marie-Lan Nguyen/wikimedia