Andrea Brengola

Suio Terme

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suioSe oggi le terme di SuioMaps-icon-small sono conosciute per le proprietà delle acque, la frequentazione di questa area termale, al confine tra il Lazio e la Campania, ha invece origini antichissime. Citate da Lucano e Plinio, Settimo Severo, vi fece realizzare con propri fondi una strada che conduceva da Minturnae ad Acqua Vescinas, cioè Suio.

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© Pic. Andrea Brengola

Prima dei romani, le popolazione aurunche, siamo intorno a 400 prima di Cristo, conoscevano e frequentavano l’area termale a ridosso del fiume Garigliano. Fu però la necessità di controllare la foce del fiume controllando i movimenti degli infedeli Saraceni che navigavano il Garigliano disseminando terrore, che portò alla fondazione del Castrum Suji. Sorge così un punto d’avvistamento, intorno al decimo secolo d.C. su di una altura a ridosso della sponda nord del fiume da cui si vede non solo il fiume ma anche Monte Orlando a nord e monte Massico verso sud. Dal 1807 fino ai giorni nostri, Suio alto e la Forma, furono aggregate al vicino Comune di CastelforteMaps-icon-small.

L’origine delle sorgenti invece è senza dubbio vulcanica. Le acque termali concludono il loro percorso a Suio partendo dal vicino vulcano spento di RoccamonfinaMaps-icon-small al di là del Garigliano. Un lento e costante cammino che carica le acque di sali minerali e zolfo. Acque che sgorgano da diverse ed eterogenee sorgenti con temperature che vanno dai 37° fino a sfiorare i 60°.

suioUlteriori caratteristiche sono: le varie concentrazioni sulfuree, con presenze bicarbonato-alcalino-terroso-calciche. Il loro utilizzo è principalmente terapeutico-estetico, con bagni, fanghi, inalazioni, irrigazioni ed insufflazioni per curare malattie respiratorie, otorinolaringoiatriche, artrosiche, cutanee e ginecologiche. Sono diverse e discretamente attrezzate le strutture termali che si incontrano percorrendo dalla località la Forma, via delle terme che poi si congiunge infine con la Casilina.

Diverse le aree di sosta e parcheggi, soprattutto per pullman che vi arrivano da ogni parte d’Italia. Una piacevole esperienza, insomma, un’occasione suiosoprattutto per scaricare la tensione e rilassarsi immergendosi in queste acque curative mentre guardandosi attorno è possibile osservare una verdeggiante natura. Da provare, infine, una bianca “fanghiglia” che ha proprietà curative, stimolanti e salutari per la pelle e che si posa sui fondali di alcune vasche. Nulla vieta di spalmare sul viso questo “limo” lasciando che il sole asciughi la maschera mentre il corpo si lascia avvolgere dalle calde acque termali. E per quanto visto e provato, Suio terme, non ha nulla da invidiare ad alcun altra località termale italiana, anzi…

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