Dante Sacco

San Pietro in Bevagna

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Risalendo la S.P. 122 si attraversa la località San Pietro in BevagnaMaps-icon-small, frazione di Manduria. Si scavalca il ponte sulla foce del Chidro, fiume che nasce a circa quattrocento metri e a zero metri sul livello del mare. Un fiume di modeste dimensioni ma nella storia sempre di grande importanza e nel millecinquecento spesso al centro di dispute feroci per la gestione del suo bacino.

Difatti questa sorgente di acqua dolce poco distante dal mare permise per secoli San Pietro in Bevagna3una buona riserva di pescato quando il mal tempo non permetteva ai pescatori di uscire in mare; ma soprattutto chi approdava era soggetto a dazio, dovendo rifornirsi d’acqua dolce.

Tra i primi, un migrante e naufrago, San Pietro che bevve l’acqua dolce su questa costa. Il primo apostolo si avvicinò ad un pozzo nei pressi di un tempio e, fattosi il segno della croce, mandò in frantumi la statua della divinità pagana. E piace pensare che ad alimentare tale leggenda siano i pezzi architettonici ed alcuni sarcofagi del III sec. d.C. presenti sul vicino fondale a circa ottanta metri dalla costa. San Pietro nel suo soggiorno in zona si diresse verso la stessa foce del Chidro. Piangendo per aver tradito Gesù fece cadere le lacrime nel fiume e queste si trasformarono miracolosamente in conchiglie. Queste conchiglie, antenate dei nostri bicchieri, furono e sono ancora oggetto di culto e venerazione durante le feste petrine.

san-pietro-in-bevagna-chiesaLa chiesa di San Pietro, addossata alla torre costiera, è oggi tra la pineta e la duna che conserva tutti gli elementi della macchia mediterranea con piante che si sono adattate alla forte salinità del luogo come il mirto, la ginestra il lentisco e, particolarità assoluta, la vite. Ci troviamo a pochi metri dalla battigia, vicino ad unSan Pietro in Bevagna4 torretta della seconda guerra mondiale, ad un passo dal tranquillo e sereno Lido Momá. Tra i sentieri spuntano rigogliosi arbusti di vite selvatica con i frutti pronti a maturare.

Ed allora ci viene in mente che, nonostante il valore politico e storico dell’acqua del Chidro, al di là delle leggende sul futuro primo Papa e considerando che gli stessi nomi Ccidro e Bevagna rimandano al bere, stiamo attraversando la Terra di Manduria dove insieme al vino Primitivo se si è fortunati si possono be(ve)re anche gli altri autoctoni salentini Impigno, Susumaniello e Bianco d’Alessano… magari al Lido Momá.

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