Andrea Brengola

Ponza

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Copertina: Chiaia di Luna, Pic. ©Giuseppe Miele

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Pic: ©Andrea Brengola

L’isola lunata, così è chiamata per la sua forma di mezza luna, Ponza che assieme a Ventotene compone l’arcipelago delle isole Pontine o Ponziane. Abitata già al tempo degli Ausoni, nel 1500 a.C. Ponza divenne in seguito dominio romano, poi teatro di diverse occupazioni e spesso indicata come luogo di esilio: da Agrippina minore e la sorella Livilla, dopo aver tentato una congiura contro l’imperatore Caligola all’ultima “illustre” detenzione di Benito Mussolini prima del trasferimento sul Gran Sasso, dopo la sfiducia del gran consiglio il 25 luglio 1943. Rimasta disabitata a seguito delle incursioni saracene e turche, Ponza subì un processo di ripopolamento a partire dal 1700 con coloni di origine campana.

Chiaia di Luna

Chiaia di Luna Pic: ©Andrea Brengola

Ponza è raggiungibile in elicottero ma soprattutto via mare con i collegamenti tutto l’anno con i porti di Formia, Terracina, San Felice Circeo ed Anzio.

Acque cristalline, paesaggi mozzafiato e natura selvaggia, questa è Ponza, con diverse insenature naturali che la rendono ambita meta turistica. La spiaggia più conosciuta è Chiaia di LunaMaps-icon-small, ed è circondata da un’alta scogliera a picco sul mare. Considerata tra le più belle del Mediterraneo, la spiaggia di Chiaia, oggi chiusa per dissesto idrogeologico, era frequentata già in epoca romana, e furono gli architetti di Augusto a progettare e a far realizzare un tunnel lungo 168 metri che ancora oggi consente l’accesso dal centro urbano alla spiaggia di sassolini. Sempre d’epoca romana i resti di alcune ville di età repubblicana presso il promontorio di Punta della MadonnaMaps-icon-small, ma utilizzata anche in età imperiale, in località Sant’Antonio, Santa Maria, scoperta nel 1925 durante dei lavori di manutenzione stradale, oltre alla presenza di cisterne ed acquedotto romano che potevano contenere circa 10mila m³ d’acqua. Il tratto costiero di Ponza è frastagliato e per lo più roccioso: caolino e tufo confermano la sua origine vulcanica.

 

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Pic: ©Andrea Brengola

La presenza di grotte sottomarine e di scogliere richiamano ogni stagione migliaia di appassionati subacquei, pronti ad immergersi per ammirare da vicino i fondali. Il porto, d’epoca borbonica, invece è considerato un eccellente esempio di architettura napoletana, risalente alla seconda metà del ‘700. Il centro urbano nasce a ridosso del porto, ma Ponza è composta anche dalle frazioni di Santa Maria che dista dal porto poco più di 15 minuti a piedi e vi si accede attraverso un tunnel d’epoca romana e la località Le Forna dove insistono diverse insenature e le “piscine naturali”, dove il paesaggio appare ancora più selvaggio ed affascinante. Tra le aree naturali presenti sull’isola e di particolare interesse oltre ad essere meta di turisti e visitatori: dalla spiaggia di Frontone, l’unica facilmente raggiungibile dal porto grazie a un collegamento garantito da noleggiatori presso la Banchina Nuova, alla spiaggia di Lucia Rosa raggiungibile con i collegamenti urbani che partono dalle Piscine Naturali, luogo dove è possibile fare il bagno, a Cala Fonte e Cala Feola, Spiaggia delle Felci.

 

Grotte di pilato

Grotte di pilato

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Calamari ripieni

Tra le aree naturali visibili percorrendo in barca il tratto costiero di Ponza, le grotte di Pilato un complesso di caverne anche queste realizzate in epoca romana, scavate a livello del mare. In epoca medievale si diffuse la credenza mai confermata, ma nel contempo mai smentita, che il nome dell’isola trae origine dalla presenza del proconsole romano Ponzio Pilato, del quale a dir il vero si conosce ben poco eccezion fatto per il suo periodo di governatore in Giudea.

Con pendii coltivati a vite, a Ponza si producono vini apprezzati dai residenti e turisti come il Fiano di Ponza e il Biancolella. Sui piatti tipici da provare, la zuppa di lenticchie, gli spaghetti col granchio fellone e tutti i gustosi calamari ripieni.

 

 

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