Elena Petruccelli

Napoli

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Naples gulfNapoli Maps-icon-smalle i suoi gradini. Niente di meglio per rappresentare i forti contrasti della città come una passeggiata tra le 200 scale nascoste tra i vicoli ricchi di storia e i profumi che dalle cucine si diffondono e ci accompagnano lungo il nostro viaggio. Gradini larghi che uniscono il centro storico e il mare, con i quartieri più ‘regali’, la collina di PosillipoMaps-icon-small e il VomeroMaps-icon-small. ‘ScalinatellaMaps-icon-smallcome suona la canzone del repertorio classico, tra le preferite di Massimo Troisi, a cui recentemente è stata proprio dedicata la scala situata tra le poste tra Via Francesco Crispi e Piazza Roffredo Beneventano, in via ChiaiaMaps-icon-small, da tutti conosciute grazie alla memorabile scena di ‘Scusate il ritardo’.

Tranquilli, per questa volta non percorreremo tutte le duecento scalinate che si trovano a Napoli, ma solo quattro, tra quelle più rappresentative.

Un incontro importante, Anna Maria Cicellyn di Legambiente Napoli Centro Antico ci spiega: “Tra i percorsi più interessanti per un turista che non si accontenta solo di pizza e mandolini. Luoghi antichi, tuttora abitati dove è possibile cogliere bellezza paesaggistica, momenti di vita dei napoletani e storia della città.
Visioni contrastanti di scorci bucolici e città brulicante in un continuo su e giù tra pietre, castelli, case, bassi, anfratti, odori, agrumeti, fazzoletti di orti. E poi il mare in lontananza, con le sue mille sfumature. Questi sono i luoghi del cuore”.

Un percorso antico, perché la maggior parte di questi questi alti blocchi sono stati realizzati tra il ‘500 e il ‘600. Le strade dei giochi degli scugnizzi. I bambini del Petraio venivano già citati nel film ‘Le Quattro Giornate di Napoli’ di Nanni Loy. Ed è proprio dal Petraio che partiremo.
Per i meno allenati si consiglia la funicolare, dove ricordiamo che è consentito il trasporto della bicicletta.
Funicolare Chiaia: fermata stazioni Palazzolo-Parco Marcolini (Via Filippo Palizzi e Via Gioacchino Toma); Funicolare Centrale: stazione Petraio-Via Palizzi (Salita del Petraio e Via Filippo Palizzi).
Dalla stazione di piazza Garibaldi, si può prendere la metropolitana, Linea 2 direzione Pozzuoli, oppure l’autobus C16.

Certosa di San Martino

Certosa di San Martino

Il nome ‘Petraio’ deriva dal fatto che durante le forti piogge, scendevano ciottoli e pietre fangose. Da Corso Vittorio Emanuele, all’altezza della chiesa di San Carlo alle Mortelle, saliremo le scale che ci condurranno al Vomero. E dal Vomero, da via Annibale Caccavello, raggiungiamo San Martino, da dove ‘vedi tutta quanta la città‘, citando una famosa canzone di Pino Daniele, qui troviamo la Pedamentina.

Gli scalini sono 414 e collegano la Certosa di San MartinoMaps-icon-small al centro storico della città, e conosceremo SpaccanapoliMaps-icon-small. Così dai quartieri alti ci tuffiamo un’altra volta nel cuore della città. Siete stanchi? Se volete fermarvi troverete il B&B La Pedamentina, aperto da Pasquale Nocerino che è un violinista, con la moglie Giovanna, una ballerina classica. la Pedamentina era nota anche a Baudelaire, dove soggiornò per un periodo, e qui Marguerite Yourcenar ambienta il suo ‘Anna soror’.

Se invece non siete stanchi e volete proseguire possiamo continuare perché questo è solo l’inizio del nostro trekking urbano. Tagliando per via Duomo dobbiamo arrivare in via Foria e salire,

Museo di Capodimonte

Museo di Capodimonte

salire ancora. Prima le scale della Montagnola, vi ricordate il film ‘Ieri, oggi e domani‘? Beh sono le scale dove Sofia Loren vendeva sigarette di contrabbando. Poi troveremo un’altra importante gradinata di Napoli è quella del Moiariello, nome che deriva da Moggio, un’unità di misura agraria, da qui il paesaggio tipico degli antichi borghi. Salendo salendo la collina raggiungeremo una delle mete più belle di Napoli, il bosco di CapodimonteMaps-icon-small, ideale per riposarsi un pò tra la natura e visitare il museo dove si possono ammirare anche opere d’arte contemporanea. Qui si trova Vesuvius di Andy Warhol, con cui l’artista ha voluto omaggiare Napoli.

Percorso alternativo per chi è affezionato ai mezzi pubblici: Da via Foria potete arrivare a piazza Cavour sino alla stazione omonima dalla quale, attraverso il tapis roulant sotterreaneo, arrivare alla Stazione Museo, proseguire con l’autobus C63, con fermata all’altezza di Porta Grande, del Parco di Capodimonte o 2M o 178, per arrivo all’altezza di Porta Piccola del Parco di Capodimonte.

via San Gregorio Armeno

via San Gregorio Armeno

E poco distante dal Museo di Capodimonte, circa 4 km, a Chiaiano, possiamo visitare il Fondo Rustico Amato Lamberti. Primo terreno agricolo di Napoli confiscato ai clan, alla famiglia Simeoli(Nuvoletta). Oggi è curato dalla cooperativa Resistenza, 14 ettari di vigneto e pescheto, dove si potrà partecipare alle tante attività per la legalità tra cui la raccolta dell’uva per la Falanghina Anticamorra. Qui è possibile anche pernottare con sacchi a pelo e tende d’estate, mentre in inverno si può trovare alloggio presso l’Officina delle Culture “Gelsomina Verde” con formula b&b, che si trova a Scampia in via Ghisleri, gestito sempre dalla cooperativa Resistenza.

Con l’approssimarsi del Natale non si può perdere una visita a San Gregorio ArmenoMaps-icon-small famosa in tutto il mondo per gli splendidi presepi opere uniche al mondo.
Dalla stazione di piazza GaribaldiMaps-icon-small potete prendere l’autobus R2 e scendere proprio davanti all’Università Federico II.

Proseguendo per via MezzocannoneMaps-icon-small e le vie del centro storico, trovate le strade dei raduni giovanili, Piazzetta Nilo, ricca di locali dove poter gustare una sosta e

Maschio Angioino

Maschio Angioino

proseguendo finalmente visitare la famosa strada dei presepi. Continuando per Spaccanapoli, se la vostra guida è esperta potrete tagliare tra strade e stradine dei musicisti e la via dei libri Port’Alba, da Piazza Dante a via ToledoMaps-icon-small. Male che vada, sbarcherete all’università di Architettura e attraversando sarete a piazza Municipio, dove si potrà ammirare il Maschio AngioinoMaps-icon-small, uno dei simboli della città.

Qui c’è un ampio parcheggio per le auto, la zona è fornita anche di wi-fi free del Comune. Poco lontano c’è il molo BeverelloMaps-icon-small, imbarcadero per collegarsi alle isole Capri ed Ischia.
Costeggiando il castello e la Biblioteca NazionaleMaps-icon-small e il teatro San CarloMaps-icon-small, di fronte c’è la galleria Principe Umberto, dove è quasi un rito assaggiare la sfogliatella dalla pasticceria Mary.

La Galleria affaccia su via Toledo, popolarmente detta via Roma, un caffè al bar Gambrinus e ci troviamo a piazza PlebiscitoMaps-icon-small. Da qui non si può perdere una passeggiata sul lungomare, in via CaraccioloMaps-icon-small.

 

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