Barbara Savodini

Milano

Decrease Font Size Increase Font Size Text Size Print This Page

DSC_7709Giapponesi e coreani la venerano da generazioni ma, anche grazie all’Expo, recentemente MilanoMaps-icon-small è stata una piacevole riscoperta per i turisti di ogni Paese. In Italia, la cosiddetta capitale economica dello stivale, è conosciuta soprattutto per le vie dello shopping, per i congressi internazionali e per le grandi industrie ma, in effetti, in materia di storia, arte e cultura non ha nulla da invidiare ad altre metropoli europee. Cominciando dal simbolo della città, il duomoMaps-icon-small, con la sua imponente struttura, le venature rosa in marmo di Candoglia, le guglie e la madonnina, da solo può bastare a dare senso ad un weekend milanese. Oltre al monumento principale della città, la piazza offre anche il Teatro alla scalaMaps-icon-small, uno dei più famosi al mondo che da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente riconosciuti e la celeberrima GalleriaMaps-icon-small, recentemente tirata a lucido. Si può poi decidere di dedicarsi allo shopping, lungo via Dante o via Torino, allungandosi (se si hanno ambizioni chic) fino a via Monte Napoleone con una camminata di una quindicina di minuti, oppure, di immergersi nell’oasi verde di Parco SempioneMaps-icon-small.

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L’ultima trovata di Michelangelo Pistoletto, Piazza Duomo trasformata in cascina con una grande mela ed un percorso di balle di fieno

A piedi o in bici, sfruttando gli innumerevoli stalli comunali dedicati al bike sharing, si può vagabondare in una superficie di oltre 386mila metri quadrati, tra stagni, sentieri, aree attrezzate, bar, sculture e un’incredibile varietà di specie animali e floreali. Vere perle del polmone verde della città sono un curioso platano sulla sponda della propaggine del laghetto, un esemplare di olmo sul belvedere di fronte alla statua di Napoleone III ed un ippocastano che sorge nei pressi del “Ponte delle Sirenette”Maps-icon-small.

Parco Sempione

Parco Sempione

Visitare il Castello SforzescoMaps-icon-small inoltre, vuol dire immergersi totalmente nel medioevo e nella storia della famiglia Sforza che lo fece edificare nel XV secolo sui resti di una precedente fortificazione viscontea. Nelle varie stanze sono ancora ben visibili le diverse dominazioni e persino le modifiche apportate durante l’epoca napoleonica.

Il castello, oltre a custodire numerosi musei, ospita anche con cadenza regolare eventi artistici ed esposizioni che attirano ogni settimana visitatori da ogni angolo del mondo.

E a proposito di arte, chi la ama, facendo tappa a Milano non può non prenotare la sua visita all’ex refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle GrazieMaps-icon-small per ammirare “L’ultima cenaMaps-icon-small, uno dei più grandi capolavori di Leonardo Da Vinci.

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Una veduta del quartiere CityLife

Per chi conosce bene il capoluogo lombardo invece, o per chi lo ha visitato almeno una volta in passato, il restyling che negli ultimi mesi ha interessato tutta la città in vista dell’esposizione universale può rappresentare un buon motivo per fare ritorno in una meta già esplorata. Saranno in molti a rimanere stupiti osservando come, accanto ai tesori del passato, sono sorti in tutta la loro magnificenza simboli del presente e della modernità.

Per esempio gli immensi grattacieli del quartiere CityLifeMaps-icon-small, la metro lilla, senza conducente e a prova di gesto estremo o la nuova Darsena. Il miracolo dell’Expo del resto è anche questo: far rinascere a nuova vita una zona un tempo considerata malfamata e maleodorante con degli spazi di passeggio al margine del corso d’acqua che oggi ricordano vagamente il lungotevere della Capitale.

Darsena

La nuova Darsena di notte

Oltremodo suggestiva la stessa veduta quando tramonta il sole ed il corso d’acqua restituisce all’osservatore il riflesso dei locali sui navigli, delle insegne e dei cartelloni pubblicitari. E a proposito di antico che sposa il moderno, nella vastissima ed efficientissima rete di trasporti pubblici, capita ancora di imbattersi nei tram color arancio. Gli stessi che a Lisbona vengono decantati come una caratteristica esclusiva della capitale portoghese.

 

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